Il Parco Nazionale del Pollino è il Parco Nazionale più grande d’Italia, con un’estensione di 192.565 ettari. Sono 56 i comuni che rientrano nell’area protetta e sono suddivisi tra le province di Matera, Potenza e Cosenza. La sua istituzione risale al 1988 e la successiva operatività al 1993, quando, dopo aver vinto alcune resistenze locali che si opponevano fortemente alla formazione del parco, furono nominati gli organi di gestione. La perimetrazione del Parco non è casuale e segue precisamente l’estensione di una rarità botanica, il Pinus leucodermis. Questi, inizialmente confuso con altre specie simili come il pino nero, fu poi attenzionato da parte di botanici di tutta Europa sino al 1905 quando Biagio Longo, uno studioso di Laino Borgo, coniò per la prima volta il nome di “pino loricato” per via delle sembianze assunte dalla corteccia che con le sue placche a forma di squame trapezoidali, è simile alle loriche delle armature dei legionari romani.
Cinque sono le cime principali del Massiccio del Pollino che con un’altitudine di oltre 2000 metri sul livello del mare dominano gli spazi sconfinati della Riserva Naturale più grande d’Italia. Andiamo a conoscerle singolarmente!
Serra del Prete – 2181 m s.l.m.
Il nome starebbe a significare “Serra delle pietre”, dal termine “preta/prete“, che nel dialetto locale vuol dire pietra e non sacerdote, come i più pensano. Per la sua posizione e per la sua particolare conformazione morfologica questa montagna si può definire il biglietto da visita dell’intero massiccio del Pollino. Quasi interamente boschiva, tranne nella sua parte sommitale, trovandosi più ad ovest delle altre cime è quella che si incontra per prima salendo da Colle Impiso o da Piano di Ruggio, che sono per antonomasia i punti di approdo al Parco per gli escursionisti che vogliono raggiungere una delle 5 cime del Pollino. Essendo un’area molto vasta esistono in realtà tanti punti di approdo anche dal versante calabro ma spesso sono utilizzati da escursionisti esperti in quanto si trovano ad una quota inferiore rispetto a Colle Impiso che risulta pertanto più agevole e alla portata anche di escursionisti meno allenati. La nostra escursione ci porterà sul punto più alto dal versante est, passando quindi da Piano Gaudolino, per poi scendere dalla direttissima del versante nord. È una montagna affascinante e mastodontica, scopri di più al link: Trekking Serra del Prete.
Serra di Crispo – 2053 m s.l.m.
Alcune guide locali hanno soprannominato questa montagna il Giardino degli Déi per la presenza dirompente di una popolazione di giovani pini loricati. Si erge quasi in contrapposizione alla vicina Serra delle Ciavole e a dividerle troviamo la Grande porta del Pollino, dove risiede il simbolo del Parco: Zi Peppe, maestoso pino loricato quasi millenario dato alle fiamme nel 1993 per protestare contro l’istituzione del Parco. La nostra escursione a Serra di Crispo prevede la partenza dalla località Madonna di Pollino, presso il Rifugio Pino Loricato, dove un sentiero agevole di circa 10 km ci condurrà prima ai Piani di Pollino per poi proseguire fino alla vetta; scopri di più al link: Trekking Serra di Crispo.
Serra delle Ciavole – 2127 m s.l.m.
Prende il nome dal termine dialettale “cia’ul” che sta ad indicare le taccole (coloeus monedula o corvus monedula), volatili che in gran numero popolano la sommitá della stessa. In realtà Serra delle Ciavole è anche la sede del cosiddetto “cimitero dei loricati”, nome attribuito per la presenza imponente di tanti pini loricati in stato di morte vegetativa. Il pino loricato, tra le tante peculiarità che lo rendono una rarità botanica a livello planetario, ha la caratteristica di continuare a rimanere in piedi anche dopo la sua morte. Dopo aver perso la corteccia (la lorica), si denuda e assume una colorazione chiara molto vicina al bianco. Il legno del Pino loricato è impregnato di resina, una resina particolarmente profumata e appiccicosa che funge da collante per il materiale legnoso morto proteggendolo dagli attacchi di tarli e degli agenti naturali della decomposizione permettendo così all’albero di vivere una seconda vita che in alcuni casi dura diversi decenni. A questo link (Trekking Serra delle Ciavole) è possibile trovare un magnifico itinerario per raggiungere la vetta di Serra delle Ciavole partendo da Lago Duglia, salendo quindi dal versante orientale in cui nasce il torrente Raganello. Su questo versante, grazie anche all’umidità prodotta dal fiume, in estate è possibile ammirare un tripudio di colori dovuti alle tantissime bacche, che proprio tra luglio e agosto vanno a maturazione, irrompendo con i loro colori nella fitta faggeta.
Monte Pollino – 2248 m s.l.m.
E’ quello che le antiche popolazioni di origine achèa chiamavano la montagna del Dio Apollo. Nulla di più azzeccato. Il Pollino grazie alla sua posizione centrale rispetto a tutte le altre vette dà proprio l’impressione di essere una sorta di re in mezzo al suo reame che lo acclama e lo incita. Anche in questo caso sono almeno quattro i sentieri che si possono seguire per arrivare in vetta. Noi con il trekking del 6 agosto raggiungeremo la cima partendo da Colle Impiso, passeremo per il Monte Pollinello e faremo una visita dovuta al Patriarca, che con i suoi 950 anni e oltre è a nostro avviso il più bel pino loricato di tutto il Parco. Passeremo dal circo glaciale attraversando il ghiacciaio semi-perenne che in alcuni casi è visibile sino a luglio inoltrato, sarà fantastico; scopri di più al link: Trekking Monte Pollino.
Serra Dolcedorme – 2267 m s.l.m.
E’ la vetta più alta del Sud Italia peninsulare. Davvero molto difficile esprimere le sensazioni che provano gli escursionisti nel raggiungere e percorrere i sentieri che si inerpicano lungo le pendici del Dolcedorme. A tal proposito, il nome in modo intuitivo viene dal fatto che guardando da una particolare prospettiva lo skyline della montagna si ha la sensazione di vedere una donna sdraiata che si riposa. La prima impressione che si ha raggiungendone la vetta è proprio quella di trovarsi su una montagna immensa: la vastità dei suoi pianori, dei suoi versanti, delle sue pareti rocciose che calano a picco sulle vallate sottostanti danno l’idea della maestosità di questa montagna. Tanti sono i sentieri che portano in cima: primo fra tutti quello noto come “La cresta dell’infinito”, ben più impegnativo rispetto ad altri. Noi per il trekking del 20 agosto, partiremo invece da Colle Impiso per affrontare la salita dal Belvedere del Malvento. Scopri di più cliccando qui: Trekking Serra Dolcedorme.
FIVE OVER 2000 è una raccolta di 5 esperienze straordinarie crogiolo di: avventura, adrenalina, cultura, spirito di adattamento, divertimento e relax.
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